1. La guerra è di somma importanza per lo Stato: è sul campo di battaglia che si decide la vita o la morte delle nazioni, ed è lì che se ne traccia la via della sopravvivenza o della distruzione. Dunque è indispensabile studiarla a fondo.
2. Considerarne perciò gli aspetti fondamentali, e analizzali mediante i sette criteri di valutazione. Così, potrai definire la tua strategia.
3. Il primo degli elementi fondamentali è il Tao; il secondo è il clima; il terzo è il terreno; il quarto è il comando; il quinto è la dottrina.
Tao: definito anche la “via diretta”; con questo termine Sunzi, tende ad indicare la forza morale e il prestigio del governo ed, in particolare, di un sovrano.
4. Col termine Tao, intendo tutto ciò che induce il popolo ad essere in armonia coi suoi capi, per la vita e per la morte, sfidando anche il pericolo estremo.
5. Col termine clima, intendo l’azione complessiva delle forze naturali: il freddo in inverno, la calura in estate e la necessità di condurre le operazioni in armonia con le stagioni.
6. Col termine terreno, intendo le distanza, e se il territorio da percorrere è agevolo o arduo, se è ampio o ristretto, e le eventualità di sopravvivenza o di morte che offre.
7. Col termine comando, intendo le qualità di saggezza, rettitudine, di umanità, di coraggio e di severità del generale.
8. Col termine dottrina militare, intendo l’organizzazione e il controllo, la nomina di ufficiali adeguati al grado, ossia la gerarchia, e la gestione dei mezzi di sussistenza necessari all’esercito, ossia la logistica.
9. Non può esservi generale, se non conosce i cinque elementi fondamentali. Chi li padroneggia, vince; chi non se ne cura, è annientato.
10. Perciò, prima di attuare qualsiasi piano, prendi in esame i suddetti elementi, soppesandoli molto attentamente
11. Per valutare la situazione, sappi rispondere a queste domande: Quale sovrano possiede il maggiore Tao ? Quale comandante è più abile ? Per quale esercito gli elementi naturali e il terreno costituiscono un vantaggio ? Quale esercito è meglio preparato e disciplinato ? Quali sono le truppe più forti ?
12. Quale esercito ha gli ufficiali e i soldati meglio addestrati ?
13. In quale esercito si dispensano ricompense e punizioni con il metodo più illuminato ?
14. Sapendo ciò, potrai prevedere quale parte sarà vittoriosa e quale sconfitta.
15. Assicurati i servigi di un generale che sappia applicare integralmente le concezioni strategiche che indico, perché quegli ha la vittoria in pugno. Destituisci, invece, il generale che si rifiuta di farlo: sarà sicuramente sconfitto.
16. Dopo aver analizzato le situazione per rilevarne i vantaggi, il generale deve creare le circostanze che contribuiscano a realizzare i suoi obiettivi, schierando le truppe nel modo più opportuno.
17. Con l’espressione creare le circostanze, intendo che deve agire rapidamente secondo ciò che è vantaggioso e assumere il controllo dell’operazione militare nel suo insieme, organizzando le giuste mosse tattiche.
18. Fondamentale in tutte le guerre è lo stratagemma.
19. Quindi, se sei capace, fingi incapacità; se sei attivo, fingi inattività.
20. Se vuoi attaccare in un punto vicino, simula di dover partire per una lunga marcia; se vuoi attaccare un punto lontano, simula di essere arrivato presso il tuo obbiettivo.
21. Offri al nemico un’esca per attirarlo; fingi disordine fra le truppe, e colpiscilo.
22. Quando vedi il nemico pronto, preparati contro di lui; ma evitalo, dove è forte.
23. Irrita il suo generale e disorientalo.
24. Simula inferiorità e incoraggiane l’arroganza.
25. Tienilo sotto pressione e logoralo.
26. Quando il nemico è unito, dividilo.
27. Il segreto per creare le divisioni interne sta nell’arte di suscitare i seguenti cinque contrasti: dissensi tra i cittadini nelle città e nei villaggi; dissensi con gli altri paesi; dissensi all’interno; dissensi che hanno per conseguenza la condanna a morte; e dissensi le cui conseguenze sono i premi e le ricompense. Queste cinque specie di dissensi non sono che rami di uno stesso tronco.
28. Chiamo dissenso nelle città e nei villaggi quello che ci dà il modo di staccare dal partito che ci è nemico gli abitanti sotto il suo dominio, e di farceli amici in modo da potercene servire in caso di bisogno.
29. Chiamo dissenso con gli altri paesi quello che ci consente di servirci a nostro profitto degli ufficiali che servono nell’esercito nemico.
30. Per dissensi all’interno intendo quelli che mettono a nostro profitto la mancanza di accordo che può esserci tra gli alleati, tra i diversi corpi militari o tra gli ufficiali che servono nell’esercito nemico.
31. Il dissenso da condanna a morte è quello che per mezzo del quale tentiamo, attraverso dicerie tendenziose, di gettare discrediti e sospetti, fino a porre sotto processo dinanzi alla corte del sovrano nemico i generali che lo servono
32. Il dissenso da premio è quello che si ottiene con larghe ricompense elargite a tutti quelli che hanno cessato di servire il loro legittimo padrone e sono passati alla nostra parta sia per combatteree con noi sia per renderci altri servigi non meno essenziali.
33. Attacca il nemico dove non è preparato, fai sortite con le truppe quando non se l’aspetta.
34. Queste sono le chiavi strategiche della vittoria. La loro preminenza è indiscutibile.
35. Non comunicare a nessuno il tuo schieramento e la strategia che intendi adottare.
36. Ora, se le valutazioni fatte dal Consiglio dei Saggi prima dell’inizio delle ostilità indica vittoria, ciò è perché i calcoli hanno dimostrato che la propria forza è superiore a quelle del nemico. Se inveceindicano sconfitta. È perché la propria forza è inferiore a quella del nemico.
37. Solo valutando tutto esattamente si può vincere, con cattive valutazioni si perde. Quanto esigue sono le probabilità di vittoria di chi non fa alcun calcolo ! Coi principi che ho elencato, io valuto la situazioni: il risultato, allora si definisce da solo.