1. Di solito, chi ha occupato per primo il campo di battaglia e attende il nemico, è riposato; chi invece arriva più tardi e si impegna all’ultimo momento nella battaglia, è affaticato.
2. Per questo il generale esperto non va, ma fa in modo che sia il nemico a venire: non si lascia condurre da lui.
3. Per indurre il nemico a muovere, gli si deve prospettare un vantaggio. Per scoraggialo, fargli temere un danno.
4. Quando il nemico è riposato, devi essere in grado di stancarlo; quando è ben nutrito, di farlo morire di fame; quando è rilassato, di indurlo a muoversi.
5. Appari in luoghi dove sarà obbligato ad affaticarsi per raggiungerti in fretta; dirigiti rapidamente dove non se lo aspetta.
6. Puoi marciare anche per mille li senza stancarti, se ti muovi dove il nemico non c’è.
7. Per essere certo di conquistare la zona dove hai impegnato battaglia, attacca un punto che il nemico non difende. Per essere certo di tenere ciò che difendi, attestati dove il nemico non può attaccare.
8. L’attacco migliore è quello che non fa capire dove difendersi. La difesa migliore è quella che non fa capire dove attaccare.
9. Muovi con rapidità senza lasciare traccia, quasi fossi evanescente, meravigliosamente misterioso, impercettibile: sarai padrone del destino del nemico.
10. L’avanzata inarrestabile si getta nei varchi del nemico. La ritirata inafferrabile è data dalla massima velocità.
11. Se voglio ingaggiare battaglia contro un nemici saldo in difesa dietro alte mura e profondi fossati, attacco un obbiettivo che di sicuro dovrà difendere: così, non potrà evitare di uscire per muovere al contrattacco.
12. Se invece voglio evitare di ingaggiare battaglia, inganno il nemico con fattori di diversione. Così non muoverà contro di me, neppure se gli indicassi la strada disegnata sul terreno.
13. Induci il nemico a schierarsi, ma nello stesso tempo tieni l’esercito unito; così le forze saranno concentrate e le sue divise.
14. Se concentro la mia forza, mentre il nemico la divide in dieci, posso usare tutta la mia forza per attaccare soltanto una parte della sua. In questo modo, gli sarò sempre superiore di dieci contro uno.
15. Avendo più uomini per sconfiggere chi è in inferiorità numerica, potrò ridurre il numero di soldati da mandare in battaglia.
16. Se il nemico non sa dove attaccherai, dovrà essere prepararsi ponendo piccoli presidi dappertutto. E poiché i presidi sono isolati, ti basteranno poche truppe.
17. Un fronte forte significa una retroguardia debole, una retroguardia debole significa che il fronte è più vulnerabile. Essere forti a sinistra significa essere attaccabili a destra, rafforzarsi a destra significa rimanere scarsi a sinistra. Se poi ci si divide dappertutto si sarà deboli dappertutto.
18. Chi ha poche truppe, è obbligato a grandi preparativi di difesa; chi ha un forte esercito, costringe il nemico a prepararsi contro di lui.
19. Se sai il luogo e il momento della battaglia, le tue truppe potranno marciare anche per mille li, ma si incontreranno sul punto di raduno. Se non sai né il luogo né il giorno della battaglia, sappi che la tua ala sinistra non sarà in grado di aiutare l’ala destra, né la destra la sinistra; l’avanguardia non sarà in grado di sostenere le retrovie, né le retrovie di sostenere l’avanguardia, anche nel breve spazio di poche decine di li.
20. Sebbene io sappia che le truppe di Yueh sono molto numerose, dubito che questa superiorità sia di effettivo vantaggio rispetto al risultato. Il numero non dà vittoria certa.
21. Per questo affermo che la vittoria deve essere creata.
22. Se il nemico prevale numericamente, devo evitare di impegnarlo.
23. Perciò, cerca di anticipare i piani del nemico, e individua i suoi punti forti e deboli: potrai decidere quale strategia usare per avere successo, e quale no.
24. Disturbalo con azioni improvvise, spingilo a muoversi e studia il tipo di azione che adotta per fronteggiarti. Intanto, tieni a riposo il grosso delle truppe.
25. Individua le sue posizioni: così conoscerai il terreno della vita e della morte.
“il terreno della vita e della morte”: campo di battaglia.
26. Compi azioni limitate, e individua i punti in cui è più scarso, il suo pieno e il suo vuoto.
27. La tua formazione sia senza forma. In questo modo anche le spie più abili non avranno nulla da scoprire, né un esperto potrà elaborare una straregia efficace contro di te.
28. La forma che vince i molti, non appare ai molti. Dopo la vittoria, la mia forma sarà palese a tutti. Prima della vittoria, nessuno sa la forma che impiegherò.
29. Perciò, la forma che fa conseguire la vittoria non è ben definita, ma muta ogni volta.
30. Ricorda, un esercito può essere paragonato a un fiume, perché proprio come il fiume evita le alture e si precipita nella vallata, altrettanto devono fare le truppe: scansare il pieno e colpire il vuoto.
31. Come la conformazione del terreno determina il corso del fiume, così il nemico determina la vittoria.
32. Come il fiume non ha corso costante, così la forza non ha forma costante.
33. Perciò, chi è capace di conseguire la vittoria adattando la sua tattica in base alla situazione del nemico, quegli può dire di possedere un’abilità superiore.
34. Dei cinque elementi, nessuno è predominante; delle quattro stagioni, nessuna dura in eterno; delle giornate, alcune sono lunghe e altre corte; e la luna, prima cresce e poi cala.